"pensavo *tefelonare *per la società"
Ecco un'altra traduzione letterale
"estava pensando (em) ligar para a sociedade"
che provoca due errori di cui uno grave. Con grave si intende l'interruzione della comunicazione o il travisamento del significato.
Il verbo 'pensare' non regge quasi mai un oggetto tranne nel caso di frasi fatte quali: "io la penso così".
Il verbo 'pensare' regge sempre una subordinata esplicita:
"io penso che..."
oppure, come nel nostro caso, implicita:
"io penso di ..." .
Quando invece "pensa a qualcosa" ecco appunto la preposizione a che precede la cosa a cui si pensa.
Nel nostro esempio si tratta di una subordinata con lo stesso soggetto della reggente: "(io) penso di (io) telefonare..."
L'errore che abbiamo definito grave è invece l'uso della preposizione per invece della coretta a.
Cosa succede?
Usando la preposizione a indico giustamente il destinatario della telefonata.
Usando invece per, in italiano si capirebbe che la telefonata è fatta per conto della società e non alla società.
O in altro caso si capirebbe che la società è l'argomento della telefonata.